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Giocatore: KamaCodex: Orks
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Settore Strategico di stanziamento: Settore 11: NUMEA
Generale in capo: Manolezta Rutzeg
Grado: Kapoguerra
VITTORIE TOTALI: 0 - PAREGGI: 1 - SCONFITTE: 1
I “Pezta,afferra e zkappa!” sono un clan molto rinomato e famoso delle Tezte di Morte. Come tutte le Tezte di Morte ai “Pezta,afferra e zkappa!” piace derubare,saccheggiare e sgraffignare qualunque cosa gli capiti sotto mano, che sia un requiem, una granata o addirittura un piede umano. Vivono solo per poter “acquisire” qualcosa di nuovo e non sono molto interessati alle battaglia se non ovviamente per poter derubare i cadaveri dopo il massacro (in effetti i morti sono più facili da saccheggiare che i vivi).
Questo particolare clan deve il proprio nome, e il proprio grido di battaglia (che è lo stesso), al suo celebre fondatore e attuale Kapoguerra Manolezta Rutzeg. Rutzeg cominciò la sua carriera come Sciakallo presso un Mek bizzarro di nome Druzgad, fino a che un giorno non entrò in possesso di una kela potenziata “presa in prestito” al suo padrone (fu così che gli venne attribuito l’appellativo di “Manolezta”). Dopo essersi impiantato la kela al braccio, Manolezta cominciò a scalare la vetta del Clan fino a divenirne il Kapoguerra. Rutzeg avevo un atteggiamento ambiguo per essere un orko, infatti non era così propenso alla battaglia e la sua mente era concentrata solo sul saccheggio. Dopo una grande insurrezione le Tezte di Morte del clan si ribellarono e costrinsero Manolezta e i suoi fedelissimi all’esilio, per ripicca Rutzeg rubò al Kapo degli insorti il suo Zkuig preferito dimostrando a tutti la sua abilità nel sottrarre cose altrui. Lo Zkuig venne ribattezzato Rozika per sbeffeggiare ancora di più il suo rivale che lo aveva esiliato (e perché rosicchiava tutto quello che vedeva). Manolezta mentre si allontanava scortato dai suoi Kapi venne colto da una visione che gli suggerì di radunare una Waaagh! e di marciare in forze su Faaris IV. Nella visione il Kapoguerrà capì che in quel pianeta ben presto si sarebbero radunati un numero spropositato di eserciti e che di conseguenza ci sarebbero stati un gran numero di oggetti da sgraffignare.
Portando il suo credo di pianeta in pianeta, al grido per l’appunto di “Pezta,afferra e zkappa!”, Manolezta cominciò a divenire famoso tra le Tezte di Morte che, pur non riuscendo a capire come potesse abbandonare la battaglia prima della fine solo perché aveva preso quello che gli serviva, cominciarono a stimarlo per la quantità e la qualità di oggetti posseduti tramite i suoi “affari”. Ben presto il numero di fedelissimi si allargo, da una manciata di Kapi e Ragazzi si era passati a centinaia di orki a cui si aggiungevano Kamion, Orkotteri, Karri Razziati, Skatole di Morte e numerosi Sciakalli, ovviamente il tutto costruito e armato con la merce presa in prestito dagli sconfitti. Tutti gli orki che in qualche modo condividevano gli ideali di Manolezta, (o meglio) tutti gli orki che venivano cacciati dagli altri klan a causa del loro “poco zpirito peztoso” finivano con aumentare le file dell’esercito di Rutzeg.
Questa banda di esiliati e rinnegati sono visti dagli orki al di fuori delle Tezte di Morte come vili e deboli, ma sebbene siano disprezzati dalla loro stessa civiltà nessuno ha il coraggio di sottovalutare questo esercito di orki (anche perché come lo si affronta un esercito che al posto di fracassarti la testa con un’ascia cerca disperatamente di levarti il fucile dalle mani?).
Ora l’esercito di Rutezg Manolezta, seguendo la propria visione, si sta dirigendo verso Faaris IV dove atterrerà presso il settore Numea per unirsi agli altri eserciti orki già stazionati in quella zona, in modo da scatenare così una Waaagh! che distruggerà l’intero pianeta (e priverà a tutti dell’armamento).
“Koza, kuezto? Naa, lo ho da un mukkio di tempo. Ovvio ke la vernice è ankora frezka, mi piace un zakko. Ze vuoi te lo vendo. Di zekonda mano”
- Manolezta Rutzeg, dopo essere entrato in possesso della kela potenziata di Druzgad -
Questo particolare clan deve il proprio nome, e il proprio grido di battaglia (che è lo stesso), al suo celebre fondatore e attuale Kapoguerra Manolezta Rutzeg. Rutzeg cominciò la sua carriera come Sciakallo presso un Mek bizzarro di nome Druzgad, fino a che un giorno non entrò in possesso di una kela potenziata “presa in prestito” al suo padrone (fu così che gli venne attribuito l’appellativo di “Manolezta”). Dopo essersi impiantato la kela al braccio, Manolezta cominciò a scalare la vetta del Clan fino a divenirne il Kapoguerra. Rutzeg avevo un atteggiamento ambiguo per essere un orko, infatti non era così propenso alla battaglia e la sua mente era concentrata solo sul saccheggio. Dopo una grande insurrezione le Tezte di Morte del clan si ribellarono e costrinsero Manolezta e i suoi fedelissimi all’esilio, per ripicca Rutzeg rubò al Kapo degli insorti il suo Zkuig preferito dimostrando a tutti la sua abilità nel sottrarre cose altrui. Lo Zkuig venne ribattezzato Rozika per sbeffeggiare ancora di più il suo rivale che lo aveva esiliato (e perché rosicchiava tutto quello che vedeva). Manolezta mentre si allontanava scortato dai suoi Kapi venne colto da una visione che gli suggerì di radunare una Waaagh! e di marciare in forze su Faaris IV. Nella visione il Kapoguerrà capì che in quel pianeta ben presto si sarebbero radunati un numero spropositato di eserciti e che di conseguenza ci sarebbero stati un gran numero di oggetti da sgraffignare.
Portando il suo credo di pianeta in pianeta, al grido per l’appunto di “Pezta,afferra e zkappa!”, Manolezta cominciò a divenire famoso tra le Tezte di Morte che, pur non riuscendo a capire come potesse abbandonare la battaglia prima della fine solo perché aveva preso quello che gli serviva, cominciarono a stimarlo per la quantità e la qualità di oggetti posseduti tramite i suoi “affari”. Ben presto il numero di fedelissimi si allargo, da una manciata di Kapi e Ragazzi si era passati a centinaia di orki a cui si aggiungevano Kamion, Orkotteri, Karri Razziati, Skatole di Morte e numerosi Sciakalli, ovviamente il tutto costruito e armato con la merce presa in prestito dagli sconfitti. Tutti gli orki che in qualche modo condividevano gli ideali di Manolezta, (o meglio) tutti gli orki che venivano cacciati dagli altri klan a causa del loro “poco zpirito peztoso” finivano con aumentare le file dell’esercito di Rutzeg.
Questa banda di esiliati e rinnegati sono visti dagli orki al di fuori delle Tezte di Morte come vili e deboli, ma sebbene siano disprezzati dalla loro stessa civiltà nessuno ha il coraggio di sottovalutare questo esercito di orki (anche perché come lo si affronta un esercito che al posto di fracassarti la testa con un’ascia cerca disperatamente di levarti il fucile dalle mani?).
Ora l’esercito di Rutezg Manolezta, seguendo la propria visione, si sta dirigendo verso Faaris IV dove atterrerà presso il settore Numea per unirsi agli altri eserciti orki già stazionati in quella zona, in modo da scatenare così una Waaagh! che distruggerà l’intero pianeta (e priverà a tutti dell’armamento).
“Koza, kuezto? Naa, lo ho da un mukkio di tempo. Ovvio ke la vernice è ankora frezka, mi piace un zakko. Ze vuoi te lo vendo. Di zekonda mano”
- Manolezta Rutzeg, dopo essere entrato in possesso della kela potenziata di Druzgad -
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