Il colonnello Verbinski, comandante in capo delle Tigri Cremisi, era giunto su Faaris da poche ore e stava contemplando lo splendore del paesaggio di Valamor da una terrazza del centro di comando e organizzazione militare. “Sembra impossibile che in questa pacifica veduta si annidino così tanti nemici dell’Imperium, non è vero?”
Disse una voce alle sue spalle. “Bene arrivato su Faaris IV, Markus.”
Nessuno lo chiamava mai col suo nome di nascita, ma il colonnello riconobbe la voce e si voltò ridendo. “Allart, non sapevo che anche i Cetriani fossero al corrente delle guerre altrui!
Eri stanco di cacciare bredian e sei venuto a farti un giro lontano dall’Occhio del Terrore?”
Il colonnello Black sorrise e rispose in tono serio
“La situazione è complessa, Markus.”
Si avvicinò alla ringhiera del terrazzo e guardò il panorama, continuando a parlare.
“Il pianeta è una risorsa importante da mantenere e il numero di minacce è davvero elevato.”
Verbinski tenne gli occhi fissi sulle rigogliose giungle di Valamor e rispose all’amico:
“Ogni nemico del Trono d’Oro dovrà essere schiacciato, ogni incertezza eliminata…”
“… E ogni traditore punito.”
Completò il commissario. La formula rituale di augurio della Scuola Commissari che avevano frequentato insieme, come giovani reclute, aveva ancora il potere di pacificare la mente e infondere il giusto furore spirituale nei due ufficiali. Il comandante delle Tigri Cremisi si informò sugli eventi in corso: “Allart, mi hanno detto che la situazione è piuttosto critica, quali sono i tuoi incarichi?”. “Al momento sono stato incaricato di stanziarmi su Valar per liberarlo definitivamente dalla feccia caotica rimasta fino a nuovo ordine, che mi auguro arrivi presto.
Anche se i caotici sono la nostra specialità … Beh, limitarsi a fare pulizia non è un compito adatto ad un reggimento aviotrasportato”.
Replicò il commissario, spostando lo sguardo sopra le splendide nuvole del secondo sottosettore. Verbinski assentì ed espose le proprie strategie: “Noi faremo il possibile per tenere saldo il settore di Valamor e usarlo come zona di rifornimento e passaggio per le truppe dirette verso Thoran, sperando di riuscire a mantenere saldi gli animi della FDP locale; se si riuscisse poi a muoversi dentro Thoran per ripulirlo un po’ non sarebbe affatto male.”
“La FDP…” Ripetè Allart in tono ironico, scandendo lentamente il nome di quella forza in cui non aveva mai avuto troppa fiducia. La discussione tattica fu però interrotta dal segnale del suo stesso comlog. “E’ tutto pronto allora … Si comincia. Per me è ora di andare, Markus. L’Imperatore ti protegga! ”
“L’Aquila vegli su di te”
Rispose Verbinski, guardando il vecchio amico allontanarsi con la consueta falcata marziale e veloce che tanto impressionava gli ufficiali più giovani. Il colonnello delle Tigri Cremisi guardò un’ultima volta il meraviglioso spettacolo offerto dalla natura Faarisiana, poi si diresse verso le zone di stanza dei suoi uomini. Era davvero il momento di cominciare.
Disse una voce alle sue spalle. “Bene arrivato su Faaris IV, Markus.”
Nessuno lo chiamava mai col suo nome di nascita, ma il colonnello riconobbe la voce e si voltò ridendo. “Allart, non sapevo che anche i Cetriani fossero al corrente delle guerre altrui!
Eri stanco di cacciare bredian e sei venuto a farti un giro lontano dall’Occhio del Terrore?”
Il colonnello Black sorrise e rispose in tono serio
“La situazione è complessa, Markus.”
Si avvicinò alla ringhiera del terrazzo e guardò il panorama, continuando a parlare.
“Il pianeta è una risorsa importante da mantenere e il numero di minacce è davvero elevato.”
Verbinski tenne gli occhi fissi sulle rigogliose giungle di Valamor e rispose all’amico:
“Ogni nemico del Trono d’Oro dovrà essere schiacciato, ogni incertezza eliminata…”
“… E ogni traditore punito.”
Completò il commissario. La formula rituale di augurio della Scuola Commissari che avevano frequentato insieme, come giovani reclute, aveva ancora il potere di pacificare la mente e infondere il giusto furore spirituale nei due ufficiali. Il comandante delle Tigri Cremisi si informò sugli eventi in corso: “Allart, mi hanno detto che la situazione è piuttosto critica, quali sono i tuoi incarichi?”. “Al momento sono stato incaricato di stanziarmi su Valar per liberarlo definitivamente dalla feccia caotica rimasta fino a nuovo ordine, che mi auguro arrivi presto.
Anche se i caotici sono la nostra specialità … Beh, limitarsi a fare pulizia non è un compito adatto ad un reggimento aviotrasportato”.
Replicò il commissario, spostando lo sguardo sopra le splendide nuvole del secondo sottosettore. Verbinski assentì ed espose le proprie strategie: “Noi faremo il possibile per tenere saldo il settore di Valamor e usarlo come zona di rifornimento e passaggio per le truppe dirette verso Thoran, sperando di riuscire a mantenere saldi gli animi della FDP locale; se si riuscisse poi a muoversi dentro Thoran per ripulirlo un po’ non sarebbe affatto male.”
“La FDP…” Ripetè Allart in tono ironico, scandendo lentamente il nome di quella forza in cui non aveva mai avuto troppa fiducia. La discussione tattica fu però interrotta dal segnale del suo stesso comlog. “E’ tutto pronto allora … Si comincia. Per me è ora di andare, Markus. L’Imperatore ti protegga! ”
“L’Aquila vegli su di te”
Rispose Verbinski, guardando il vecchio amico allontanarsi con la consueta falcata marziale e veloce che tanto impressionava gli ufficiali più giovani. Il colonnello delle Tigri Cremisi guardò un’ultima volta il meraviglioso spettacolo offerto dalla natura Faarisiana, poi si diresse verso le zone di stanza dei suoi uomini. Era davvero il momento di cominciare.
2 commenti:
bellissimo... si possono mandare quindi racconti di puro background o ispirati ad eventi e battaglie avvenuti in campagna?
Ste
certamente!!!
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